La giornata Mondiale del Rifugiato rappresenta uno dei momenti più significativi per il Progetto SAI, non solo una data commemorativa, ma uno spunto di riflessione e di azione che guida da sempre lo stesso operato del SAI.
Asilo, Accoglienza, Integrazione sono i punti fermi di una realtà che, ormai da diversi anni e con un notevole incremento negli ultimi due, opera sul territorio itrano aiutando chi arriva da lontano ad iniziare un nuovo percorso di vita diventando parte del tessuto sociale cittadino. Si tratta il più delle volte di uomini, donne, bambini o intere famiglie in fuga da guerre, da miseria, povertà, distruzione.
Il SAI, attualmente, conta tra i destinatari del Progetto ben 40 beneficiari, molti dei quali provenienti dall’Ucraina in seguito all’esodo di massa causato dalla guerra; ben 4,8 milioni gli Ucraini scappati dal proprio Paese secondo i dati di novembre 2022 pubblicati dall’UNHCR!
La Festa del Rifugiato, che si è tenuta lo scorso venerdì 30 giugno presso il rinnovato Museo del Brigantaggio di Itri, grazie anche al supporto e alle sinergie tra l’Assessore ai Servizi Sociali Mario Di Mattia, l’Assessore alla Cultura Salvatore Mazziotti e il Sindaco di Itri Giovanni Agresti, è per il SAI un appuntamento immancabile.
Ogni anno questa manifestazione diventa, non solo un momento di festa e condivisione con grande partecipazione da parte dei cittadini, ma anche un importante momento di riflessione su di un argomento sempre vivo e oggi particolarmente attuale, anche a fronte dei tanti profughi provenienti dalla vicina Ucraina, terra segnata da un conflitto che sembra non avere fine.
Le considerazioni e gli spunti di riflessione su questa tematica centrale e sul tema più ampio dei migranti, sono stati tanti e mai scontati, grazie anche agli interventi del Sindaco Giovanni Agresti, dell’Assessore ai Servizi Sociali Mario Di Mattia e dell’Assessore alla Cultura Salvatore Mazziotti.
A partire dal titolo dell’evento “Agire l’Accoglienza” in cui, come sottolinea l’Assessore Mario Di Mattia, il verbo agire è un evidenziare l’importanza di un’integrazione effettiva che non sia solo aiuto, ma reale e concreta fusione con il tessuto sociale della realtà ospitante.
E l’integrazione, come fa notare sempre Di Mattia, passa anche dalle piccole cose come far sì che i bambini dei beneficiari del Progetto SAI possano festeggiare un compleanno con i loro nuovi amici italiani, proprio come lo fanno i nostri.
Certo, non è semplice seguire e stare accanto a chi, venuto da lontano, porta con sé bagagli pesanti di dolori e mancanze; “a volte le loro storie diventano le nostre storie…”
Da qui il ringraziamento dell’Assessore Di Mattia all’intero Assessorato ai Servizi Sociali e ai vari professionisti che, con passione e dedizione, collaborano con il Progetto SAI.
Un grazie anche al Sindaco di Itri Giovanni Agresti sempre impegnato a “combattere” in prima persona per una comunità migliore.
Particolarmente sentito anche l’intervento dell’Assessore alla Cultura Salvatore Mazziotti che, in riferimento alle innumerevoli “stragi del mare”, ha parlato di un nuovo Olocausto che da anni si sta consumando nel Mediterraneo: in 10 anni ben 26.000 esseri umani annegati da quel maledetto 3 ottobre 2013!
“La nostra Terra è apertura e noi dobbiamo aprirci a questo incontro. Tocca a noi adesso urlare per chi non ha avuto voce…”
Considerazioni, spunti e bilanci a cui ha fatto seguito un piccolo momento degustativo arricchito da prodotti della tradizione locale.
A seguire, emozioni in musica grazie alla performance dei suonatori di organetto dell’Associazione “La scatola del vento” che hanno saputo arricchire una serata davvero importante e significativa per il Progetto SAI.