Se partiamo dall’etimologia dal termine comunicazione (dal latino communico = metto in comune, con-divido, rendo e sono partecipe) possiamo tranquillamente sostenere che l’operazione di comunicazione nella pubblica amministrazione è un dovere ineludibile e un’opportunità importante. Partecipare vuol dire entrare in un gioco dove gli attori condividono le regole e gli obiettivi, dove la PA è fortemente orientata al cittadino e si accorge del grande patrimonio rappresentato dal portato di esperienze del suo interlocutore. Tutto ciò al fine di co-amministrare la cosa pubblica. Possiamo già individuare, nelle considerazioni precedentemente portate alla luce, delle affinità con la necessità dello SPRAR (la cui gestione è affidata primariamente al Comune di Itri) di comunicare la volontà di investire il cittadino del ruolo di attore partecipe delle sue attività, quale partner essenziale per il buon esito del progetto e l’integrazione sociale/lavorativa dei beneficiari dello stesso. Questo processo può avvenire solo attraverso un ricorso sempre maggiore alla trasparenza e la ricerca di un modello inclusivo bidirezionale (cittadino/SPRAR; beneficiario/società), facendo sì che il Sistema di Protezione divenga nell’immaginario collettivo una risorsa per il territorio e non una locomotiva che viaggia senza soste su un binario parallelo a quello del resto della società. Le attività dello SPRAR trovano spesso ostacoli di tipo culturale dovuti alla non conoscenza delle ragioni per cui esso è stato pensato e istituito nel 2002 dal Ministero competente. L’emergenza sbarchi e i media complicano ulteriormente la questione buttando nello stesso calderone i migranti economici e i richiedenti asilo. Ma l’emergenza crea anche altri tipi di equivoci riguardanti le diverse di strutture di accoglienza (SPRAR, CAS, CPA, ecc) impegnate sul campo, non mettendo in luce la diversità sostanziale dei tipi di gestione della stessa. Tutto ciò va chiaramente a discapito della qualità dell’accoglienza e del controllo della stessa, sia da un punto di vista quantitativo che da quello qualitativo, facendo sì che si vada incontro al rischio (sempre dietro l’angolo) di aspri conflitti sociali tra beneficiari/operatori e popolazione residente. Si rende necessario in questo senso uno strumento mediante il quale lo SPRAR possa comunicare la trasparenza, la legalità, il monitoraggio e le buone pratiche che lo rendono risorsa essenziale per il territorio. Deve comunicare apertura ai cittadini, i quali possono rendersi conto della bontà del progetto. Il blog ha la funzione di creare una forma di interazione positiva tra cittadini, beneficiari e istituzioni, basata sulla trasparenza e consapevolezza del lavoro enorme compiuto quotidianamente dal progetto. Per questo motivo si è deciso di utilizzare uno strumento smart (il blog ) in grado di essere altamente fruibile, istituzionale ma non troppo, alla portata di tutti coloro i quali vogliano sapere cosa ha fatto lo SPRAR Itri dal 2014, cosa fa e eventualmente partecipare alle sue attività future attraverso partnership aziendali o più semplicemente a titolo personale. Una particolare attenzione è stata posta alla possibilità di accedere alle informazioni anche in caso di disabilità visive, inserendo un widget ad hoc in grado di abbattere le eventuali barriere tecnologiche che nasconde la comunicazione web. Lo SPRAR Itri deve comunicare integrazione, deve comunicare le attività che porta avanti quotidianamente e il blog in questo sarà strumento essenziale.